RITRATTI - Muse, pioniere, donne: Lina Wertmüller

Occhiali dall'inconfondibile e iconica montatura bianca, piccola ma determinata: parliamo della prima donna regista a essere candidata agli Oscars nel 1977 per il film Pasqualino settebellezze.
Classe 1928; Arcangela Felice Assunta Job Wermüller von Elgg Espanol von Brauchich meglio conosciuta come Lina Wertmüller, arriva al successo negli anni sessanta del secolo scorso, durante i quali instaura un sodalizio professionale con Giancarlo Giannini, protagonista di molte sue pellicole tra cui quella che l'ha resa famosa nel mondo di Pasqualino settebellezze, che varrà una candidatura ai Premi Oscar anche a Giannini.

Nella sua biografia a tratti esilarante disponibile in e-book, racconta di come il padre pensasse che un moscone che stava svolazzando nella camera dove stava per nascere la piccola Lina, fosse in realtà l'anima del suocero pronto a migrare nel corpo della nipote.
Sarà consacrata Regina del grottesco per come amasse analizzare la società e i suoi protagonisti più emarginati e per aver saputo tratteggiare con acutezza, un Italia sempre in lotta con se stessa, oltre a dipingerne i suoi paradossi.

Non potevamo esimerci dal citare Lina tra le icone della nostra rubrica: una donna creativa, caparbia, intelligente e straordinariamente simpatica, fonte d'ispirazione per molte donne e colleghe.
Nel 2020, l'Academy l'ha insignita della statuetta onoraria, tributandole un riconoscimento per il contributo straordinario che ha regalato al pubblico.

Nelle biblioteche su Lina Wertmüller: 

https://bit.ly/3x4msPK

https://bit.ly/3uXH9dr